La insicurezza sul lavoro. La salute come diritto assoluto dell’individuo e interesse della collettività. 2021
La insicurezza sul lavoro
La salute come diritto assoluto dell’individuo e interesse della collettività
di Pierfrancesco Zecca
pp. 124; Euro 16,00
ISBN 9788866119982
Questo volume è strutturato secondo un principio di massima brevità dello scritto (brevità irrinunciabile in tempi di comunicazione attraverso “corti” messaggi informatici e di fascinazione dei sistemi di apprendimento per immagini) e un principio di rapide sintesi che forniscano al lettore la consapevolezza della stratificazione nel tempo di diverse stagioni culturali, politiche e sistemiche che costituiscono incubatrici di assetti regolativi nei quali si intrecciano leggi, dottrine, giurisprudenza delle Corti nazionali ed europee, relazioni tra soggetti collettivi intermedi e stato centrale o delle autonomie.
Il titolo scelto fotografa la storica esistenza di due prospettive, (particolarmente antagoniste nei periodi di crisi economica e di coerente “arretramento” della tutela dei diritti) nelle quali è stata iscritta ogni disciplina della materia in cui si pongono le regolazioni dedicate agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali.
Il titolo infatti apre su una ottica (precostituzionale) tutta di impresa, centrata sulla sicurezza del lavoro e dunque sugli obblighi di sicurezza pertinenti alla gestione datoriale. Il Titolo parte dalla lettura tradizionale dell’art. 2087 del codice civile del 1942.
Ma il sottotitolo che riproduce la lettera dell’art. 32 della Costituzione e la lettera di normative (man mano menzionate nel testo) che hanno dato attuazione a quella più ampia disciplina, richiama il diverso e più articolato percorso del diritto nazionale che ha svelato il legame tra ambiente di vita e di lavoro e ha consacrato un diritto soggettivo perfetto in capo al lavoratore singolo o associato. Quel più ampio percorso si perfeziona con le regolazioni di diritto comunitario oggetto di specifica attenzione nel capitolo 4 del presente studio.
Queste due direttrici di regolazione nelle quali talora all’art. 32 della Costituzione e alle leggi ordinarie che gli hanno dato attuazione è stato contrapposto un richiamo all’art. 41 co. 1° Cost. e alla libertà di iniziativa economica privata, (peraltro amputato della lettura dell’art. 41 co. 2° della stessa Costituzione secondo il quale quella iniziativa “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana) sono lo specchio del conflitto economico, poi giuridico e infine politico che attraversa ancora oggi l’intera materia analizzata in questo volume.
La ricerca opera una ricognizione del quadro regolativo essenziale, analizza gli snodi attraverso i quali le tutele trovano attuazione ora sul piano della prevenzione, ora sul piano dei meccanismi risarcitori e sul piano delle assicurazioni sociali, poi sul piano delle tutele in forma specifica, infine su quello della repressione penale.
L’intreccio di piani regolativi e sanzionatori è affrontato in rapide annotazioni storiche diffuse nel testo.
I temi trattati sono non solo di bruciante attualità, ma investono equilibri di sistema che incidono sull’intero assetto ordinamentale del Paese e della Comunità Europea e ne connotano il grado complessivo di civiltà mai definitivamente acquisito e da difendere ogni giorno.
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Prof. Avv. Pierfrancesco Zecca, avvocato Cassazionista, giuslavorista, Direttore della Scuola di Specializzazione – Scuola Fondazione Forense Bari, già Consulente Giuridico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è Professore Aggregato di Diritto del Lavoro e Sindacale presso la facoltà di Giurisprudenza alla Università LUM, Direttore scientifico Notiziario del Lavoro della Commissione Consiliare Lavoro COA Bari.